IL GERUNDIO
Usi ed esempi
Il gerundio è un nome verbale la cui diatesi attiva consente sia ai verbi attivi che deponenti tale declinazione. Il gerundio consiste nella declinazione dell’infinito in funzione nominale (come se fosse un sostantivo) e si trova prevalentemente con verbi intransitivi. Nonostante ciò, è possibile trovare il gerundio in forma transitiva quando esso si presenta al caso genitivo e ablativo. In quanto sostantivo, se opportunamente declinato, il gerundio può assumere le funzioni di vari complementi.
Genitivo
Il gerundio al caso genitivo può essere dipendente da sostantivi, aggettivi oppure ancora da un oggetto diretto (al caso accusativo). Nel caso in cui il gerundio si trovi al caso genitivo, questo potrebbe anche essere accompagnato dagli ablativi causa e gratia, rappresentando uno dei modi in cui poter comporre le proposizioni finali.
Hoc est discendi tempus.
Questo è il tempo di apprendere.
Metellus exercitum in provinciam hiemandi causa conlocat.
Metello dispone l’esercito nella provincia per svernare.
Dativo
Il gerundio al caso dativo si trova soltanto quando il verbo o il nome devono necessariamente essere seguiti dall’oggetto al caso dativo, ma è di uso piuttosto raro. Al caso dativo, il gerundio esprime la funzione di fine.
Operam dare audiendo.
Applicarsi ad ascoltare.
Miles erat idoneus pugnando.
Il soldato era qualificato a combattere.
Accusativo
Convenzionalmente il gerundio al caso accusativo si trova soltanto preceduto da ad o da altre preposizioni, per esprimere il fine dell’azione. Non ha quindi la funzione di oggetto diretto, funzione che viene invece svolta dell’infinito.
Haec navis ad navigandum opta non est.
Questa nave non è appropriata alla navigazione.
Legati ad colloquendum venerunt.
Gli ambasciatori vennero a discutere.
Ablativo
Il gerundio al caso ablativo assume una funzione propria a seconda delle preposizioni da cui è accompagnato come a / ab / e / ex / de / pro. In assenza di tali preposizioni il gerundio al caso ablativo ricopre una funzione strumentale dalla quale potrebbe dipendere un oggetto diretto in accusativo.
Legendo puer scribere discit.
Il giovane impara a scrivere leggendo.
Platonis magnitudo non deterruit Aristotelem a scribendo.
La potenza di Platone non trattenne Aristotele dallo scrivere.
Le irregolarità
- I verbi sum, fio, volo nolo e malo non presentano il gerundio;
- Nei verbi deponenti il gerundio costituisce una delle forme verbali che presentano sia il significato che la forma attiva (oltre al supino in –um, l’infinito futuro, il participio presente e futuro).
CASO | I CONIUG. “NATO” | II CONIUG. “AUDEO” | III CONIUG. “MITTO” | IV CONIUG. “NESCIO” |
---|---|---|---|---|
GENITIVO | Natandi | Audendi | Mittendi | Nesciendi |
DATIVO | Natando | Audendo | Mittendo | Nesciendo |
ACCUSATIVO | Natandum | Audendum | Mittendum | Nesciendum |
ABLATIVO | Natando | Audendo | Mittendo | Nesciendo |
IL GERUNDIVO
Usi, relazione con il gerundio ed esempi
Il gerundivo è un nome verbale sovrapponibile ad un qualsiasi aggettivo della I classe e, in quanto tale, presenta le stesse caratteristiche. Possiede una declinazione completa, concorda in genere, numero e caso con il sostantivo a cui si riferisce e può essere utilizzato sia in funzione attributiva sia in quella predicativa. Poiché il gerundivo ha sempre valore passivo può essere applicato soltanto da verbi transitivi e, come lo stesso gerundio, esprime l’azione verbale in sé. Oltre a ciò, può anche esprimere l’idea del “da farsi” e della doverosità dell’azione che il verbo esprime.
Il costrutto del gerundivo è intercambiabile con quello del gerundio limitatamente ai casi del genitivo e dell’ablativo, mentre si troverà esclusivamente il gerundio nelle situazioni in cui dativo, accusativo e ablativo sono preceduti da preposizione. Viceversa, il gerundio può essere sostituito dal gerundivo quando il verbo transitivo è seguito da un complemento oggetto (sostituzione resa obbligatoria nel caso di dativo, accusativo e ablativo senza preposizione).
Tempus scribendi epistulam. / Tempus epistulae scribendae.
Il tempo di scrivere una lettera.
Consul comitia censoribus creandis habuit.
Il console convocò i comizi per l’elezione dei censori.
Paratus ad urbem defendendam.
Pronto a difendere la città.
Mens libros gerendo alitur. / Mens libris legendis alitur.
La mente si alimenta leggendo libri.
Diligens in officiis explendis.
Diligente nello svolgere i suoi compiti.
Le irregolarità
- I verbi sum, nolo e malo non presentano un gerundivo, mentre il verbo fio prende in prestito la forma “faciendus, a, um” dal verbo facio (in quanto verbo intransitivo);
- il verbo eo si trova al gerundivo nella sola forma impersonale “eundum est, erat, erit, etc…”, consentendo la traduzione in italiano “si deve andare”;
- Nei verbi deponenti con significato attivo, il gerundio ha valore passivo, allo stesso modo del supino in –u.
Cupiditas belli gerendi innata est.
È innata la bramosia di fare la guerra.
Catilina erat paratus ad dissimulanda omnia.
Catilina era pronto a dissimulare il tutto.
A rebus gerendis senectus abstrahit.
La vecchiaia allontana dal compiere azioni.
LA PERIFRASTICA PASSIVA
La costruzione composta dal gerundivo in unione al verbo sum, opportunamente coniugato, prende il nome di perifrastica passiva, struttura sintattica che suggerisce la necessità dell’azione.
La perifrastica passiva si presenta in forma personale se il verbo è transitivo o deponente: in questa situazione sia il gerundivo sia il verbo sum concordano con il soggetto della frase. Il soggetto cui spetta il dovere di compiere l’azione è espresso al caso dativo oppure al caso ablativo preceduto da a / ab.
Nobis pugnandum est.
Spetta a noi combattere. / Da parte nostra bisogna combattere.
Discipuli magistri prudentia regendi sunt.
Gli alunni devono essere diretti dalla saggezza del maestro.
Se il verbo è intransitivo o usato intransitivamente, viene utilizzata la forma impersonale del costrutto e quindi non è esplicitato il soggetto che ha l’obbligo dell’azione. Il gerundivo si troverà al genere neutro singolare, mancherà il nome legato al gerundivo e il verbo sum sarà espresso alla terza persona singolare, coniugato secondo il tempo che esso richiede. In ragione dell’idea di necessità che tale costrutto deve comunicare, in fase di traduzione ci si dovrà servire della costruzione italiana del “bisogna + verbo all’infinito” o di altre locuzioni simili, mantenendo l’impersonalità dell’azione.
Se, oltre al complemento d’agente, è presente un altro dativo nella frase, il soggetto che ha il dovere di compiere l’azione sarà espresso in questo secondo modo per evitare sovrapposizioni (al caso ablativo preceduto da a / ab). Se la funzione d’agente è svolta da una cosa o da un termine astratto, questa si trova all’ablativo semplice.
Patri a filio oboedendium erit.
Da parte del figlio si dovrà obbedire al padre. / Il figlio dovrà obbedire al padre.
Haec laus a me tibi tribuenda est.
Da parte mia ti deve essere attribuita questa lode.