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Programmare in 4 step

Ott 13, 2021

Un po’ di tempo fa abbiamo introdotto la programmazione in linguaggio C++. Ma per scrivere un programma solido, è consigliato attenersi a buone pratiche. Queste consentono di avere un codice pulito e ordinato, comprensibile da noi e da altre persone anche a distanza di tempo. I consigli più frequenti e importanti per programmare sono:

  • Usare nomi coerenti per funzioni e variabili;
  • Commentare il proprio codice, descrivendo quello che avviene nei vari passaggi;
  • Adottare una struttura ordinata, tanto nelle singole componenti del codice quanto nella gestione delle risorse.

Queste indicazioni sono sempre valide, ma riguardano in particolare codici brevi, in grado di eseguire poche operazioni. Quando dobbiamo lavorare a un progetto più articolato è fondamentale procedere con ordine nella pianificazione e realizzazione del codice; solo così sarà possibile ottimizzare tempo e risorse, giungendo al miglior risultato possibile.

Ci sono 4 step che è consigliato percorrere per realizzare al meglio un programma:

  1. Identificare il problema;
  2. Ideare una soluzione;
  3. Scrivere il codice;
  4. Testare il programma.

I 4 step della programmazione

1. Identificare il problema

In una prima fase viene definito con precisione il problema che il programma deve risolvere. Quale sia il suo scopo o rispettivamente cosa deve fare meglio rispetto a programmi già esistenti.

In questa fase si cerca di capire quale sarà la complessità del progetto e quali procedimenti è ragionevole implementare rispetto ad altri: non sempre la soluzione più precisa o complessa è quella che fa al caso nostro. Dovremo inoltre identificare i limiti tecnici e quelli dettati dalle risorse disponibili entro i quali lavorare: il tempo e i dati a nostra disposizione modificano radicalmente il modo in cui ci poniamo rispetto al progetto.

Inoltre è importante riflettere sulla forma che assumerà il programma: interfaccia, input e modalità di utilizzo sono tutti aspetti sui quali riflettere ancora prima di fare passi in avanti.

2. Ideare una soluzione

Una volta che abbiamo in chiaro quali sono gli obiettivi fondamentali, dobbiamo tracciare il percorso che ci consentirà di raggiungerli. In questa fase dividiamo l’intero procedimento in blocchi più piccoli, descrivendo la loro funzione e mettendoli in relazione tra di loro.

Con l’aiuto di schemi e descrizioni, ci occupiamo di stabilire il flusso di informazioni e l’esperienza utente nell’utilizzo del programma. Stabiliamo quindi quali operazioni si dovranno eseguire e in quale ordine; come saranno organizzati i dati e le diverse interfacce.

Questo è lo spazio nel quale lasciar correre la fantasia, ideando soluzioni alternative e fuori dagli schemi. Al tempo stesso bisogna avere un occhio di riguardo alla praticità e alla semplicità nell’utilizzo dell’utente finale, prestando quindi attenzione a disegnare interfacce e flussi di informazione che siano intuitivi e coerenti con il contesto nel quale saranno utilizzati.

3. Scrivere il codice

Una volta che sono chiari i presupposti e il modo con cui raggiungere gli obiettivi posti, possiamo passare all’implementazione. In questa fase è importante assicurarsi che i blocchi e la struttura fondamentali del programma siano solidi e in grado di accogliere tutte le estensioni che ora e in futuro possiamo desiderare di aggiungere. Le indicazioni elencate all’inizio valgono in maniera particolare per progetti di grandi dimensioni, nei quali funzioni e risorse si moltiplicano a vista d’occhio. Essere ordinati e descrivere le proprie intenzioni consente di mantenere una vista di insieme chiara e scrivere quanto più possibile codice componibile (che possa essere riutilizzato più volte per eseguire operazioni simili tra loro).

Coding > Compiling > Debugging. Sono questi i 3 step dell’implementazione: scrviamo una porzione di codice, la compiliamo e, in funzione degli errori che otteniamo, correggiamo e miglioriamo la sua esecuzione.

Ovviamente il procedimento può variare di molto per linguaggi e ambienti di programmazione diversi tra loro. Resta però sempre consigliabile compilare porzioni piccole di codice per volta, così da identificare facilmente le parti problematiche, senza perdere tempo cercando quale procedura causi un errore di compilazione.

4. Testare il programma

Una volta che abbiamo concluso la fase di implementazione il compilatore non restituisce più errori, ma questo non significa che il programma sia effettivamente in grado di risolvere i problemi che ci siamo posti all’inizio. È quindi importante verificare, prima in maniera casuale e poi sistematicamente, che il programma funzioni come ci aspetteremmo. Inoltre è importante controllare che utilizzi e immissioni improprie non causino bug inaspettati: capita spesso che gli utenti non si comportino come ci aspetteremmo e questo non deve causare problemi particolari.

Prima di mandare in produzione il nostro codice dobbiamo assicurarci, stilando una lista, che tutti i potenziali malfunzionamenti che il programma potrebbe avere non si verificano neanche in casi particolari.

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