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10 consigli per studentз più sostenibili

Nov 26, 2021

Cambiamento climatico, riscaldamento globale, crisi degli ecosistemi, emergenza ambientale. Di fronte a questi problemi di portata globale spesso ci si sente piccoli, insignificanti e impotenti. La verità, però, è un’altra: le nostre azioni contano e hanno un sempre un impatto (positivo o negativo). Siamo arrivatз fin qui per colpa nostra, ma questo al contempo significa che possiamo ancora rimediare. Quindi, come possiamo essere cittadinз e studentз sostenibili nella nostra vita quotidiana? Questi dieci consigli sono per voi che vi fate questa domanda e volete fare la differenza per costruire un futuro migliore.

Sei modi per iniziare fin da subito ad essere studentз più sostenibili

Andiamo subito al dunque con sei consigli pratici, concreti ed efficaci per diventare amicз dell’ambiente. Potrebbero sembrare piccoli accorgimenti o banalità ma, se portati avanti tutti insieme con costanza, hanno un enorme impatto e costituiscono un modello per spingere altre persone ad adottarli. Non a caso abbiamo formulato i consigli al plurale: anche noi della redazione di Più Di Sei ci sentiamo coinvoltз in prima persona nella salvaguardia del nostro pianeta .

1. Less paper, please! Studiamo intelligente, studiamo sostenibile

Studiare, preparare gli esami e organizzarsi il semestre costa, e non solo in termini di spesa economica: ogni anno l’ambiente paga un caro prezzo per tutta la carta che usiamo. Basta pensare alle esorbitanti quantità che consumiamo per stampare appunti, dispense e schemi (si calcola che ogni anno una persona utilizzi circa 50 kg di carta!). Cosa possiamo fare, da aspiranti studentз sostenibili, per ridurre l’impatto di una così alta domanda di carta? 

Prima di tutto, ci vuole organizzazione. Selezioniamo solo il materiale necessario e su cui studieremo, evitando di procurarci anche indici, programmi, file ed esercizi di cui possiamo fare a meno nello studio o che possiamo comodamente leggere da uno schermo. Molti di noi preferiscono studiare su carta (è scientificamente dimostrato che l’apprendimento è più efficace), ma anche gli strumenti digitali non sono da disdegnare. Un computer efficiente, una tavoletta grafica o un programma per fare mappe concettuali potrebbero essere un buon investimento per risparmiare sulle stampe. 

Una volta raccolto il materiale indispensabile cerchiamo anche di stamparlo in modo sostenibile; il fronte retro sembra una banalità, ma ci permette di risparmiare il doppio dei fogli. Possiamo e dobbiamo anche fare uno sforzo  maggiore , magari modificando i PDF in modo da mettere più slides su uno stesso foglio (senza diventare ciechi) o tagliando le pagine superflue dai manuali (come copertina, indice, bibliografia). 

Tutto questo può sembrare una perdita di tempo e una fatica inutile, ma al contrario è un investimento: un risparmio di ore  e di soldi per noi e un’attenzione in più verso l’ambiente. Ad oggi esistono diversi programmi per modificare PDF in pochi minuti (smallpdf.com o ilovepdf.com) e si stanno diffondendo sempre più strumenti accessibili per lo studio digitale.

2. Muoversi da studentз sostenibili

Con gioia di (quasi) tuttз la didattica a distanza è finita e si è potuti tornare a scuola (per il momento). Non potendosi più svegliare cinque minuti prima e seguire la  lezione in pigiama, ogni giorno milioni di studentз devono fisicamente percorrere la tratta casa-scuola. Non è affatto una cosa da sottovalutare dato che il settore dei trasporti attualmente detiene il primato nazionale per le emissioni annuali di gas serra (complice anche la ripresa post-pandemia di tutte le attività).

A livello macro la strategia di intervento agisce su tre fronti: avoid/reduce, shift e improve (detto anche “approccio ASI”). Ovvero, bisogna anzitutto ridurre il bisogno di mobilità (avoid/reduce), poi favorire l’uso delle modalità di trasporto più sostenibili (shift) e infine rendere sempre più efficienti i mezzi meno inquinanti (improve). La buona notizia è che questo approccio vale anche a livello micro!

Il primo modo per spostarsi da studentз sostenibile è semplice: spostarsi meno, solo quando serve e seguendo percorsi più efficienti. Questo vale sia nella quotidianità sia quando andiamo in vacanza. L’aereo è il mezzo più impattante a livello ambientale, cerchiamo quindi di spostarci usando altri mezzi oppure scegliamo direttamente mete più vicine. Potrebbe anche essere l’occasione per scoprire qualcosa di più della vostra regione e del vostro Paese (questo si chiama turismo di prossimità).

Il secondo modo è quello di preferire la mobilità attiva (la bicicletta o i nostri fantastici piedi) e i mezzi pubblici (autobus, treni, etcc.) ai mezzi privati (moto o auto). Nel primo caso un’ulteriore vantaggio è quello di fare un po’ di attività fisica; mentre nel secondo caso grazie ad appositi abbonamenti possiamo risparmiare molto. Questo è un fil rouge che emergerà da tutti i nostri consigli: ciò che fa bene all’ambiente fa bene anche a noi, sia in termini di salute che di denaro.

Il terzo modo è quello di rendere più efficienti i mezzi privati. Non solo a livello tecnologico magari investendo in auto a metano o elettriche, ma anche semplicemente nelle modalità d’uso. Per fortuna la sharing mobility si sta diffondendo ad una velocità pazzesca: auto elettriche e non, bici, scooter e monopattini elettrici condivisi si trovano ormai in tutte le grandi città. Il principio alla base è semplice: condividere le risorse per usarle solo quando servono.

3. Solido, sfuso, alla spina: addio imballaggi!

Quello degli imballaggi è tra i più emblematici problemi legati alla tutela dell’ambiente, soprattutto per quei prodotti o alimenti che acquistiamo periodicamente e in quantità come sapone, detersivo, biscotti, pasta o acqua. Per far fronte a questo spreco inutile, si stanno diffondendo soprattutto nelle grandi città nuove modalità di imballaggio packaging-less: scelta economica ed eco-friendly per studentз sostenibili, in particolare se fuori sede!

La modalità più conosciuta è probabilmente quella “alla spina”. Negozi specializzati o speciali sezioni nei supermercati permettono di acquistare prodotti sfusi, servendosi cioè di un contenitore portato da casa (magari quello vuoto acquistato l’ultima volta) e attingendo a distributori appositi. In questo modo, invece di comprare una nuova bottiglia di detersivo ogni due settimane se ne utilizza una sola più volte, oppure ci si può rifornire di pasta senza buttare la confezione di carta o plastica. 

Questa abitudine si è già diffusa, almeno in parte, per il consumo dell’acqua: portarsi dietro una borraccia ormai sembra scontato, ma invece è importante ribadirne l’importanza. È una che semplice azione che permette di abbattere del 90% le emissioni di CO2 causate dalla produzione della plastica per le bottiglie. Questa è conosciuta come PET e necessita di circa 17,5 kg di acqua e 2 kg di petrolio al chilo; se si tiene dunque in considerazione l’intera catena di produzione, inclusi i trasporti, si arriva a 910.000 tonnellate di CO2 emesse all’anno, solo in Italia. Tutto ciò senza contare che le bottigliette d’acqua, una volta utilizzate, hanno tempi di degradazione che superano i cento anni e che, per quanto si cerchi di riciclarle, sono fonte di microplastiche dannose per la salute nostra e di tutti gli altri abitanti della Terra. 

Meno popolare (ma non per questo meno utile) è un’altra categoria di prodotti senza imballaggi: i prodotti solidi. Saponi, shampoo, balsami, gel doccia e creme, ma anche deodoranti, detergenti, trucchi e cosmetici: ormai qualsiasi prodotto per la cura personale esiste anche in formato solido. Oltre ad essere eco-friendly e zero waste, hanno anche altri vantaggi: durano di più dei prodotti liquidi e possono essere facilmente trasportati (anche in aereo!). Il loro consumo di massa è ostacolato da pregiudizi e falsi miti, che però per fortuna stanno gradualmente scomparendo.

4. Diamo scacco matto allo spreco alimentare ed energetico

Purtroppo lo spreco è un problema che va oltre gli imballaggi. Qualsiasi consumo rischia di diventare uno spreco, qualora non venga fatto nei tempi o nei modi giusti. È una continua lotta per consumare meno e consumare meglio, evitando di sperperare risorse preziose. Gli ambiti maggiormente afflitti sono quello alimentare e quello energetico, dato che sono tra i consumi più quotidiani e ingenti di qualsiasi essere umano. Eppure con alcuni semplici accorgimenti potremmo ridurlo drasticamente e vincere la partita.

Prendiamo il caso dell’energia. L’inverno è quasi alle porte, tuttз accenderemo il riscaldamento a casa e quasi tuttз (ahinoi!) abbiamo impianti inquinanti – e non possiamo farci molto. L’unico modo per essere un po’ più sostenibili è quello di moderare il tempo e la temperatura scelta per riscaldare le stanze. Potremmo decidere, per esempio, di accendere il riscaldamento solo alcune ore al giorno oppure solo negli ambienti più usati. In questo modo si abbassano le spese e allo stesso tempo si riduce la produzione di anidride carbonica e fumi nell’aria. 

Un simile sforzo di attenzione può contrastare anche lo spreco alimentare. Quante volte ci capita di buttare del buonissimo cibo andato a male? Sarebbe bastato controllare periodicamente la data di scadenza per evitarlo. E quante volte abbiamo gettato via degli avanzi che potevano essere riutilizzati? Tutte queste semplici omissioni contribuiscono a creare un dato inquietante: circa un terzo del cibo prodotto finisce nella pattumiera. Per questo ci sono specifici programmi, progetti e app che si occupano di combattere lo spreco alimentare. Start-up come Bella Dentro e applicazioni come Too Good to Go sono ottimi alleati in questa partita cruciale, nonché la soluzione ideale per persone che non vogliono alleggerire il portafoglio.

5. Facciamo un regalo all’ambiente: scambiamo, ricicliamo, compriamo locale e di seconda mano

Negli scorsi consigli abbiamo visto come ridurre gli imballaggi e gli sprechi in generale. Ma questo non basta: possiamo e dobbiamo adottare comportamenti sostenibili ogni qualvolta che acquistiamo qualcosa. Spesso non ce ne rendiamo conto ma il nostro potere d’acquisto è un’arma per cambiare il sistema. Se una massa critica di persone spendesse i propri soldi in maniera ecologicamente sensibile, allora il mercato non potrà far altro che adattarsi. Questo cambio di rotta è già in atto, ma c’è bisogno di un’ulteriore spintarella. Come?

Partiamo dall’atto più comune di tutti: procurarsi il cibo. Fare la spesa non sembra essere un atto inquinante, eppure ha un’impronta ecologica* che può variare dagli 8 ai 9 mila m2, il che equivale a più di 30 campi da tennis. Com’è possibile? In media i prodotti delle grandi multinazionali, per arrivare fino al consumatore, percorrono 1900 km e sono dotati di packaging eccessivi e superflui. Scegliere di supportare piccole aziende locali, ortolani e produttori di zona presenti nei mercati permette di ridurre notevolmente l’impatto dei nostri acquisti alimentari e protegge la biodiversità. Inoltre rende ogni nostro pasto più salutare e genuino.

*P.S. Scopri che cos’è un’impronta ecologica al consiglio 8.

Il vestiario è un altro ambito in cui i nostri acquisti possono fare la differenza. Si sente parlare sempre più spesso in modo critico del Fast Fashion, ossia della produzione rapida ed economica delle grandi aziende di abbigliamento. D’altronde l’industria tessile è la seconda più inquinante al mondo e la prima per consumo di risorse energetiche e naturali (senza considerare l’aspetto sociale rappresentato dallo sfruttamento dei lavoratori, spesso minori). Ovviamente acquistare prodotti pubblicizzati come ecosostenibili non è sempre possibile, dati i loro prezzi. Tuttavia esistono alternative che si sono diffuse di recente, tra cui eventi e app di scambio, mercati vintage e negozi indipendenti locali: perfette per ogni giovane che desidera rifarsi l’armadio. Optare per vestiti usati o creati in piccole realtà può sembrare un gesto marginale, ma ogni nostro piccolo passo è un grande passo verso la salute del nostro pianeta.

6. Pensiamo al nostro impatto sull’ambiente, anche quando “chilliamo” online

Impressionante, ma Internet inquina. Anche mantre leggi questo articolo stai inquinando. Spesso è difficile realizzarlo perché associamo il digitale alla sostenibilità, ma se pensiamo ai server e ai software che servono per mantenere operativo il web, ai materiali necessari per creare i dispositivi che usiamo a connetterci alla rete e all’energia necessaria per farli funzionare possiamo renderci facilmente conto di quanto anche il digitale abbia un certo impatto ambientale. Non è totalmente eco-friendly, come invece spesso viene presentato.

Significa che non dobbiamo più usare Internet o che non dobbiamo più andare sui social? Certo che no, altrimenti la stessa linea di ragionamento non ci permetterebbe di fare più niente. Semplicemente, come negli altri casi, significa che dobbiamo utilizzare questi mezzi con maggiore consapevolezza. Per esempio, a quante newsletter siamo iscritti? Quante di queste leggiamo con assiduità e quante invece finiscono immediatamente nel cestino? Oppure, quante app stanno a prendere polvere digitale nelle memorie dei nostri telefoni? La risposta probabilmente è “troppe” e pochi click possono risolvere facilmente la cosa.

Questa tematica, ancora sconosciuta allз più, è chiamata invisible waste (ovvero rifiuti invisibili). Oltre che disiscriversi dalle newsletter inutili e disinstallare le app inutilizzate ci sono altri piccoli accorgimenti per ridurre il nostro impatto ambientale quando navighiamo nel web. Per esempio, quando facciamo ricerche online evitiamo quelle inutili (alleniamo la memoria!), usiamo parole chiave specifiche e aggiungiamo i siti che consultiamo spesso tra i preferiti. Oppure sui nostri social disattiviamo la riproduzione automatica dei video, disattiviamo le notifiche mail e conserviamo solo le stories veramente belle e che vorremo rivedere.

I 4 atteggiamenti dellз studentз sostenibili

Per essere studentз sostenibili non basta seguire delle regole: la sostenibilità è uno stile di vita, un habitus. Diventa quindi fondamentale sviluppare atteggiamenti e disposizioni mentali trasversali che possano permetterci di ampliare, migliorare e diffondere comportamenti pro-ambientali. Solo così potremo fare la differenza, nel nostro quotidiano e nella collettività.

7. Spread the word: informiamoci e condividiamo quello che sappiamo

Sapere è potere: e noi studentз sostenibili e nativi digitali lo sappiamo bene. Per la prima volta nella storia potenzialmente tuttз abbiamo accesso ad un’enorme quantità di conoscenza. Sfruttiamo questa opportunità informandoci sempre di più anche sui temi riguardanti ambiente e sostenibilità (se siete su questo articolo siete sulla buona strada: continuate così!). In rete ci sono tanti bellissimi progetti di divulgazione da scoprire e diffondere. Sì, perché la conoscenza è bella e utile quando è condivisa: tenersi tutto per sé non serve a nulla, mentre parlare, confrontarsi e dialogare sono strategie vincenti per tuttз. In una frase: spread the word!

8. Capiamo dove possiamo ancora migliorare, la strada è ancora tutta in salita

Vivere in modo sostenibile è un percorso continuo e in continua evoluzione. Si può sempre migliorare e un modo per farlo è capire quanta strada ancora ci rimane da fare calcolando la nostra impronta ecologica. Che cos’è? Detto in parole povere, è un indicatore di quanto consumiamo con il nostro stile di vita, espresso in termini di quante risorse naturali di un carta area usiamo in relazione alla capacità della Terra di rigenerare. Calcolare la propria impronta ecologica è facile grazie ad alcuni appositi siti come Footprint Calculator o il Calcolatore dell’impronta ecologica del WWF. Ci basterà rispondere ad alcune domande per capire quali sono le aree della nostra vita su cui dobbiamo ancora lavorare.

9. Diventiamo il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo: se non noi, chi altro?

La responsabilità individuale è senza dubbio il primo passo per fare la differenza nel quotidiano. La nostra esperienza, però, soprattutto quando raccontata e vissuta in compagnia, può essere lo spunto migliore per l’iniziativa dell’altro. Vedere un amico che adotta comportamenti sostenibili e creativi potrebbe far nascere in noi il desiderio e la curiosità di sperimentare lo stesso. Andare a scuola con la borraccia, prendere i mezzi pubblici o la bici e fare attenzione ai propri acquisti rendono il mito dellз studentз sostenibili quotidianità concreta. Non dimentichiamo di condividere e spiegare la nostra esperienza!

10. Non impigriamoci, ma cerchiamo sempre soluzioni creative

I consigli che vi abbiamo dato sono solo alcune delle azioni che possiamo adottare per mitigare il cambiamento climatico e sopravvivere alla crisi ambientali (anche se, come sappiamo, non tutto dipende dal nostro impegno individuale, e il dialogo è ampio e globale). Là fuori esistono tantissimi altri accorgimenti, innumerevoli progetti e altrettante persone che si impegnano ogni giorno per fare la propria parte. Non fermiamoci a quello che già sappiamo e facciamo, ma sforziamoci di trovare soluzioni creative e originali. Solo con le idee e la partecipazione di ognunǝ potremo vivere bene tuttз insieme (noi e gli altri abitanti della Terra) su un pianeta il più possibile sano e ospitale.

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